Comunemente si pensa che un artista possa creare solo se “libero” e si tende a considerare colui che lavora su commissione un artigiano. Ma la libertà è un’altra cosa! Mario Bertozzi smentisce questa credenza, lui infatti riesce a raggiungere la creazione e a trasmettere pathos anche coi suoi Monumenti che ritroviamo in questa sezione.
Se eliminassimo i capolavori che nei secoli sono stati prodotti su commissione o non per celebrare personaggi o eventi la storia dell’arte verrebbe decisamente ridotta.
In queste statue si evince la forza dell’artista, la passione, il rapporto con la materia cui da vita, poiché la forza di Bertozzi è quella di riuscire a far vivere le sue opere.
Nei monumenti si coglie infatti la grandezza di ciò che la natura crea. È possibile cogliere quell’energia che è presente nella forza della natura.
Se pure la sua produzione abbraccia vari settori operativi, come si confà a un artista del Novecento, la scultura predomina, e con opere che spaziano dal figurativo sino all’astratto cercando di elaborare soprattutto le figure che rappresentano la sua terra, come l’Artusi.
L’abbraccio ci avvolge qui Bertozzi riesce a trasformare il bronzo in modo che nel guardarlo ci trasmetta tutto il calore, il potere di un abbraccio.
Il Profeta è un vero capolavoro. Le curve le rotondità rendono il bronzo leggero quasi liquido, lo sguardo si perde nelle linee sinuose nelle cavità che permettono allo spazio di penetrare all’interno della scultura.
Lina Castelvecchio